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Il settore Calzaturiero

Il contratto nazionale per il settore calzaturiero rappresenta un sistema industriale di circa 5000 mila imprese che occupano poco meno di 80 mila addetti, realizzando, complessivamente, un fatturato che supera i 14 miliardi di euro. Il settore delle calzature si misura con un quadro internazionale in evoluzione sia per il mutato orientamento al consumo che per altre e significative dinamiche della concorrenza, dalle evoluzioni dei mercati di riferimento, alle crisi finanziarie, alle tensioni commerciali e politiche che determinano effetti negativi sui mercati. Ad orientare il cambiamento contribuiscono le dinamiche della globalizzazione con l’ingresso delle nuove e sempre più competitive economie dei paesi emergenti e per la crisi economica e finanziaria che negli anni successivi al 2008 hanno di fatto ridimensionato la domanda nazionale. Il settore è riuscito a ridefinire i propri vantaggi competitivi verso le produzioni a maggior valore aggiunto, la qualità dei materiali impiegati, le evolute tecniche di lavorazione e le continue soluzioni creative che contribuiscono al nuovo posizionamento commerciale del settore. I modelli basati sul nuovo paradigma della fabbrica intelligente, potrebbero, rafforzare, il posizionamento strategico del settore, grazie alle fasce medie e alte di consumo, che, chiedendo più personalizzazione del prodotto, danno una risposta alla pressione competitiva dei produttori a basso costo del lavoro, alla formazione della catena del valore, al rafforzamento della strategia commerciale ed industriale. Il cuore del settore è rappresentato da una concentrazione territoriale di aziende organizzate in distretti, situati prevalentemente in 7 regioni: Marche, Toscana, Veneto, Lombardia, Campania, Puglia ed Emilia Romagna, interessando ben 23 province. Entro tale dimensione territoriale vi sono imprese si sono orientate verso un modello di sviluppo 2 centrato sulla internazionalizzazione, qualità ed alto contenuto creativo, alto livello della specializzazione nelle fasi della produzione all’interno della filiera, mentre altre hanno investito nella direzione della distribuzione al consumo attraverso un marchio proprio. Il rinnovo del CCNL è l’occasione per strutturare percorsi di responsabilità sociale, sia a livello aziendale che territoriale, per promuovere una politica industriale che rilanci le priorità strategiche del settore, sviluppando le politiche che alimentano l’innovazione dei processi e dei prodotti, diffondendo la formazione, la gestione e la specializzazione delle produzioni. Per questo vanno costruiti nuovi strumenti di governo dei problemi, vanno rafforzate le competenze, la qualità dei sistemi produttivi, organizzativi e commerciali investendo sulla crescita delle relazioni, sulla partecipazione dei lavoratori, sullo sviluppo economico e sociale. Altrettanto importante è il riconoscimento del prodotto realizzato nel rispetto della dimensione sociale e ambientale indicativa di una qualità intrinseca dei processi e delle produzioni, elementi di identità che vanno valorizzati. Dobbiamo lavorare per la qualificazione delle filiere, attraverso i processi produttivi e le relazioni, prendendo debita distanza, dalle competizioni sleali, quelle al massimo ribasso che non rispettano, le persone, il territorio, il contratto e la legge.

Campi di applicazione

Il contratto collettivo nazionale di lavoro Calzaturiero si applica ai lavoratori delle aziende industriali che producono calzature, scarpe, pantofole e tomaie, dalle fabbriche di calzature di gomma non annesse agli stabilimenti per la produzione della gomma, nonché dalle fabbriche di parti staccate.

Associazioni contraenti

Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e ASSOCALZATURIFICI – CONFINDUSTRIA

Campi di applicazione

Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e FEDERCHIMICA, FARMINDUSTRIA, ANICTA

Fondo di previdenza

Fondo sanitario

CONTRATTI CCNL

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